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Sant’ Eleuterio di Parenzo

18 aprile

IV sec.

Le fonti a lui dedicate, posteriori al V secolo e di natura leggendaria, narrano le vicende di un Eleuterio d'origine greca, figlio di Anzia e sacerdote, consacrato vescovo dell'Illirico da un certo Aniceto. Secondo questi testi, entrambi subirono il martirio sotto l'imperatore Adriano, dopo essere stati arrestati e condotti a Roma. La storiografia, tuttavia, distingue nettamente questo Eleuterio da quello venerato a Parenzo. La tradizione locale lo identifica come un vescovo della città, le cui spoglie furono unite nel 1247 a quelle di san Mauro, altro vescovo venerato a Parenzo. A lui sono dedicate due cappelle cimiteriali: la prima, distrutta nel 1412, e la seconda, eretta nel 1488 dal vescovo Gianantonio Pavaro. Una leggenda, priva di fondamento storico, narra che le impronte di ginocchia sulla pietra presso la riva del mare a Parenzo siano legate al santo.



Non è da confondere con il Sant'Eleuterio vescovo dell'Illirico, ricordato anch'egli il 18 aprile.
Eleuterio di Parenzo è un santo vissuto nel IV secolo.
Sulle sue vicende biografiche non sappiamo nulla, in quanto gli “acta” che lo riguardano e che sono giunti fino a noi, posteriori l V secolo, sono molto leggendari e si riferiscono ad un Eleuterio d’origine greca. In tali testi viene presentato un Eleuterio, figlio di Anzia, vedova del console Eugenio, che divenuto sacerdote venne consacrato vescovo dell’Illirico da un certo Aniceto. Eleuterio e sua madre vennero condannati a morte dall’imperatore Adriano, dopo esser stati arrestati e condotti a Roma, e il loro martirio è ricordato in alcuni martirologi.
Tutti gli studiosi escludono l’identificazione tra i due Eleuterio, quello parentino e quello greco.
La tradizione vuole che sant’Eleuterio di Parenzo sia un santo locale, forse vescovo di Parenzo le cui reliquie vennero posto nel 1247 nello stesso reliquiario del vescovo, san Mauro di Parenzo.
In onore di sant’Eleuterio vennero edificate due cappelle cimiteriali. La prima fu distrutta intorno al 1412 dalle truppe del re d’Ungheria, Sigismondo; la seconda fu costruita nel 1488 dal vescovo Gianantonio Pavaro.
Priva di alcuna veridicità è la leggenda che attribuisce al santo, l’impronta delle sue ginocchia sulla pietra che si trova sulla riva del mare a Parenzo.
La memoria per sant’Eleuterio ricorre nel giorno 18 aprile.


Autore:
Mauro Bonato

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Aggiunto/modificato il 2020-01-13

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