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Beato Ladislao da Gielnow

4 maggio

Gielniow (Polonia), 1440 – 1505

Patronato: Lituania, Galizia, Polonia

Martirologio Romano: A Varsavia in Polonia, beato Ladislao di Gielniów, sacerdote dell’Ordine dei Minori, che predicò con straordinario zelo la Passione del Signore e la celebrò con pii inni.


Il beato Ladislao nacque nella città polacca di Gielniow. Frequentò l’università di Varsavia, per poi entrare nel convento cittadino dei Frati Minori Francescani riformati da San Giovanni da Capestrano. Nel giro di pochi anni fu eletto superiore provinciale dell’ordine, carica che ricoprì a lungo, facendosi promotore della revisione delle costituzioni che furono poi approvate dal capitolo generale dell’ordine che si tenne ad Urbino nel 1498. Selezionò accuratamente i frati più idonei da inviare in Lituania per l’evangelizzazione di quel paese. Rammentò però loro la maggiore importanza da attribuire alla santità personale, che è da anteporre sempre all’annuncio del Vangelo al prossimo. Questa iniziativa riuscì a riconciliare parecchi scismatici con la Chiesa ed ottenne anche la conversione di numerosi pagani, tanto da valere a Ladislao il titolo di “Apostolo della Lituania”.
Ardente ed eloquente predicatore, Ladislao fu sempre assai ricercato ed apprezzato dal popolo. Le sue omelie, come ricorda anche il Martyrologium Romanum”, erano solite sottolineare in modo particolare il valore salvifico intrinseco alla Passione di Cristo. Fu dunque autore di vari inni proprio su questo tema, destinati al canto nei Vespri.
Quando nel 1498 la Polonia si trovò a dover affrontare l’invasione da parte dei tartari e dei turchi, cioè complessivamente un armata di 70000 uomini, Ladislao non poté far altro che ritirarsi in preghiera per invocare un repentino intervento divino. Proprio a ciò la tradizione attribuisce le conseguenti straordinarie inondazioni dei fiumi Dnepr e Prut che bloccarono gli invasori stranieri.
Questa particolare intercessione non fece che accrescere per Ladislao la sua fama di grande uomo di preghiera. Si narra inoltre che, durante l’ultimo Venerdì Santo della sua vita, sperimentò anche la levitazione assumendo la posizione del Crocifisso.
A causa della sua debolezza dovette poi essere ricoverato e morì nel 1505. Beatificato nel 1586, il suo culto ricevette conferma ufficiale nel 1769.


Autore:
Fabio Arduino

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Aggiunto/modificato il 2005-04-26

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