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Beati Guglielmo Scott e Riccardo Newport Martiri

Festa: 29 maggio

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† 27 e 29 maggio 1612

Due sacerdoti cattolici che vissero in Inghilterra durante il regno di Giacomo I, un periodo di forti persecuzioni religiose. Per la loro fede subirono un processo iniquo e vennero condannati a morte. Guglielmo fu strangolato il 27 maggio 1612, mentre Riccardo, il 29 maggio, subì il terribile supplizio dello sventramento.

Martirologio Romano: Sempre a Londra, trent’anni più tardi, beati Guglielmo Scott, dell’Ordine di San Benedetto, e Riccardo Newport, sacerdoti e martiri: a motivo del loro sacerdozio, sotto il regno di Giacomo I, il primo fu strangolato con un laccio e il secondo sventrato con la spada mentre era ancora vivo.


Nella schiera dei Beati martiri spiccano i nomi di Guglielmo Scott e Riccardo Newport, due figure emblematiche della resistenza cattolica durante il turbolento regno di Giacomo I d'Inghilterra. La loro eroica testimonianza, offerta nel 1612, risuona ancora oggi come un monito indelebile alla fedeltà incrollabile ai principi cristiani, anche di fronte alle più atroci persecuzioni.
Guglielmo Scott, nato a Wembury, nel Devonshire, intraprese un percorso di studi che lo condusse al sacerdozio cattolico. In un'epoca segnata da forti contrasti religiosi, abbracciò con fervore la fede tradita, divenendo un punto di riferimento spirituale per molti cattolici oppressi. La sua dedizione al ministero sacerdotale e la sua incrollabile difesa dei dogmi della Chiesa non passarono inosservati alle autorità protestanti, che lo perseguitarono con accanimento. Arrestato e incarcerato, Guglielmo Scott subì un processo iniquo al termine del quale fu condannato a morte. Il 27 maggio 1612, di fronte a una folla immensa, venne barbaramente strangolato con un laccio.
Riccardo Newport, nato a Lichfield, condivise con Guglielmo Scott la passione per la fede e l'impegno nella difesa dei valori cristiani. Ordinato sacerdote, si distinse per la sua eloquenza e il suo zelo pastorale, diventando una voce autorevole contro le ingiustizie perpetrate ai danni dei cattolici. La sua predicazione infuocata e la sua inflessibile opposizione al regime protestante lo resero un bersaglio designato per le repressioni. Catturato e sottoposto a torture disumane, Riccardo Newport non piegò mai la sua volontà, rimanendo fedele ai suoi ideali fino all'ultimo respiro. Il 29 maggio 1612, con un atto di efferata crudeltà, fu sventrato vivo con una spada, lasciando a terra le sue viscere come macabro monito per chiunque osasse sfidare il potere regnante.
Il martirio di Guglielmo Scott e Riccardo Newport rappresenta un capitolo cruento ma luminoso nella storia della Chiesa cattolica. La loro incrollabile fede, messa a dura prova dalle torture e dalla morte imminente, testimonia la forza interiore che scaturisce dalla profonda convinzione nei principi cristiani. La loro eroica testimonianza non si limita ad arricchire il Martirologio Romano, ma serve come monito per le generazioni future, invitandole a custodire con fermezza la fede e a difendere la verità anche di fronte alle avversità.
Nonostante la feroce persecuzione subita, la venerazione per Guglielmo Scott e Riccardo Newport non si è mai spenta. I loro nomi sono stati iscritti nel Martirologio Romano e la loro memoria è custodita con devozione da numerosi fedeli, specialmente in Inghilterra, dove il loro sacrificio è considerato un esempio fulgido di coraggio e incrollabile fede.


Autore:
Franco Dieghi

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Aggiunto/modificato il 2024-05-06

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